Coop B, welfare aziendale e povertà educative. Le tre sfide del Consorzio per il 2023 

 

Ed ecco, come ogni anno, l’immancabile intervista al nostro Presidente. La prima per Davide Longhi che proprio nell’anno che stiamo lasciando ha sostituito Giusi Biaggi, ora Presidente di Cgm. Gli abbiamo chiesto un bilancio sul 2022 e un approfondimento sul 2023. Con ovviemente i suoi migliori auguri.

Si chiude un anno importante per il Solco, il primo con nuovo presidente e nuovo (anche se consolidato) Cda. Come sono stati questi primi 7 mesi per te e per il Cda?

Intensi. Io sono nuovo nel ruolo, ma il Consorzio da tempo ha avviato importanti e nuove progettualità insieme alle cooperative socie e in connessione tra imprese sociali. Progetti che sono in avvio o in corso. Negli anni scorsi mi sono occupato soprattutto di formazione, lavoro ed esecuzione penale, quindi in questi mesi per prima cosa mi sono messo a fianco di alcuni consiglieri per farmi accompagnare a conoscere nuovi ambiti e settori. Per usare una citazione di uno dei miei maestri, mi sto facendo accompagnare ad affrontare “il mare aperto”, ovvero qualcosa di molto interessante, affascinante ma anche molto complesso. Una ricchezza che mi sono trovato tra le mani e che insieme ai consiglieri e alle cooperative vogliamo portare avanti.

Su cosa ha lavorato il Consorzio nel 2022 che vale la pena valorizzare?

Abbiamo consolidato tutta una serie di azioni e di servizi su alcuni temi molto importanti: esecuzione penale, formazione e lavoro con attenzione alle vulnerabilità, percorsi di autonomia abitativa e lavorativa e sostegno etnopsichiatrico a favore di migranti, povertà educative, centri estivi con SolcoYoung, servizi alle scuole materne con Solco06, continuazione di Oltre il Giardino, lavoro di comunità sul tema degli anziani, tutela minori, promozione dell’inserimento lavorativo di soggetti disabili, nuove relazioni con le associazioni categoria. Abbiamo valorizzato il lavoro iniziato con la cooperazione sociale di tipo B all’interno del progetto PONTI finanziato da Fondazione Cariplo. Dopo anni di ottimo lavoro sul lavoro di insieme con le cooperative di Tipo A, con il progetto PONTI siamo riusciti ad aprire una importante opportunità anche per la cooperazione sociale di tipo B, non solo del Consorzio ma di tutta la Provincia.  Ciò non significa solo valorizzazione della cooperazione sociale ma aumento dei posti di lavoro per soggetti disabili e nuove relazioni in particolare con la Provincia di Cremona e il mondo for profit, in un’ottica di arricchimento reciproco.

Come ha lavorato, con quale metodo?

Abbiamo una struttura molto leggera. Il valore e la ricchezza risiedono in particolare nelle competenze e nelle relazioni con le cooperative socie e con gli stakeholder locali. Abbiamo ereditato un metodo, il lavoro d’insieme, che vogliamo potenziare e portare avanti. Ritengo sia l’unico metodo, non il più semplice, per affrontare sfide e opportunità che sono più grandi di noi. Insieme tra consiglieri, insieme tra le cooperative socie, le cooperative non socie, insieme con le imprese, con le comunità.

Come chiude il Consorzio questo 2022. Quale è il suo ‘stato di salute’?

Si prevede una chiusura positiva, non solo in termini economici, ma in termini di lavoro d’insieme svolto. I progetti avviati o in avvio sono numerosi e vedono sempre più cooperazione sociale lavorare insieme a realtà territoriali: imprese, associazioni, mondo dello sport, della cultura. Quando c’è desiderio di relazionarsi, di guardare avanti, di fare cose nuove insieme, mi sembrano tutti sintomi di buona salute.

Le sfide per il 2023 quali saranno?

Alcune sono già in atto e ne sottolineo due: il lavoro di promozione della cooperazione sociale di tipo B come partner imprenditoriale per il mondo for profit, attraverso il progetto PONTI; il progetto CRE.NET finanziato da Regione Lombardia grazie al quale avvieremo dei piani di welfare aziendale a favore di lavoratori di Confcommercio e della cooperazione cremonese. Mi sembrano due ambiti in cui la cooperazione ha molto da dire e una gran ricchezza da portare: da una parte creare posti di lavoro per i più fragili, dall’altra connettere i lavoratori del territorio a servizi di welfare che sostengano il loro benessere familiare attraverso la cura degli affetti. La terza sfida è quella di avviare un lavoro di messa a sistema sui temi del contrasto alle povertà educative. Le progettualità in questo ambito sono tante, in connessione con i nostri territori ma anche con altre province. Prendersi cura delle povertà educative vuol dire prendersi cura di un pezzo importante del futuro della nostra società.

Finiamo con un augurio per il Nuovo anno al Consorzio…

Tanti auguri al Consorzio Sol.Co! In particolare 3 auguri!
Il primo per il nuovo anno.
Il secondo perché nel 2023 compirà 35 anni.
Il terzo? Io ho 37 anni, solo 2 anni in più del Consorzio. Non lo dico per farvi sapere i fatti miei, ma per augurare che il Consorzio non smetta mai di attrarre, anche e soprattutto tramite le proprie cooperative, forze nuove che possano imparare da chi le ha precedute, per portare avanti il valore del lavoro nelle comunità e con le comunità.