Anziani, realtà immersiva per una sana alimentazione. La sperimentazione alla Fondazione La Pace per il progetto Golden Age

 

Favorire una sana e corretta alimentazione negli anziani anche attraverso la Realtà Virtuale Immersiva. Nelle scorse settimane, alla Casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” della Fondazione La Pace Onlus, gli operatori della nostra cooperativa socia Nazareth che gestisce le attività di animazione e educazione all’interno della struttura, hanno dato supporto per una interessante sperimentazione.

L’iniziativa si inseriva nel progetto Golden Age, realizzato con il contributo di Regione Lombardia e coordinato da Camera di Commercio di Cremona con Università Cattolica del Sacro Cuore e il suo centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute EngageMinds HUB. Un progetto, di cui come Consorzio siamo partner per il coinvolgimento di anziani e caregiver, che coinvolge aziende operanti nella produzione agroalimentare e nello sviluppo di soluzioni digitali e ha l’obiettivo di creare una nuova filiera alimentare di prodotti e di servizi, pensata e studiata specificatamente per migliorare la nutrizione e lo stile di vita degli over75.

La sperimentazione, realizzata in estate alla Fondazione La Pace, è consistita nel proporre a circa una decina di anziani ospiti, con un’età media 90 anni, sei esperienze immersive attraverso i visori di realtà virtuale progettati dall’azienda Idego, partner di Golden Age. Gli anziani hanno indossato la tecnologia e si sono immersi per 15 minuti in scenari naturalistici appositamente pensati per l’attività, abbinati a tracce audio di Mindfulness. Lo scopo? Sfruttare la Realtà immersa per prevenire e intervenire su sintomatologie depressive, stress e ansia che rappresentano degli ostacoli all’adozione di comportamenti salutari, e anche nutrizionali, corretti nelle persone anziane. Nella sperimentazione, ovviamente, è stata portata avanti anche tutta una serie di test e di monitoraggi per poter indagare benefici, usabilità dei dispositivi, positività e criticità dell’esperienza.

“L’iniziativa è piaciuta molto – il commento di Elisabetta, animatrice di Nazareth che alla Pace ha seguito la sperimentazione – Gli anziani che hanno vissuto la sperimentazione erano entusiasti e anche il gruppo di controllo che non ha fatto l’esperienza ha espresso il desiderio di provare i visori. Sicuramente il percorso funziona: ospiti che arrivavano imbronciati o malinconici, poi andavano via più tranquilli. In più, i partecipanti si sono sentiti importanti perché scelti per un progetto più ampio sul benessere degli anziani. E anche le famiglie sono state contente: quelle più scettiche si sono dovute ricredere sentendo i racconti elettrizzati dei propri cari. I paesaggi più apprezzati? Mare e bosco sicuramente”.

“Da sempre – la dichiarazione di Silvia Galli, direttrice della Fondazione La Paceci rendiamo disponibili ad effettuare sperimentazioni in ambito sanitario-geriatrico. L’approccio con metodo scientifico che abbiamo applicato ci fa sentire parte di un sistema, di una filiera che, a vario titolo, fa ricerca per migliorare le condizioni di vita dei più fragili. La ricerca sposa il nostro obiettivo di fare raggiungere agli anziani residenti in Fondazione quella condizione di benessere che noi stessi vorremmo godere nell’ultimo tratto della nostra esistenza. Incontrando la proposta di Idego, che già avevamo conosciuto lo scorso anno con una sperimentazione rivolta però ai servizi domiciliari, ci è parso utile fornire il nostro contributo di partecipazione. Ne è uscita una sperimentazione “immersiva”, per utilizzare un termine attuale, che ha visto gli anziani interessati ed attenti ma soprattutto li ha fatti usufruire di una innovazione tecnologica che porta un beneficio psicofisico”.

Terminata la sperimentazione, come per le altre iniziative in corso all’interno del progetto, è prevista una restituzione dei risultati con l’obiettivo di continuare a promuovere e stimolare azioni a favore della ‘golden age’ e a sensibilizzare familiari, caregivers e stakeholder del territorio, sul tema dell’alimentazione salutare degli anziani.

“La filiera Golden Age – sottolineano dalla Camera di Commercioè stata ufficialmente riconosciuta da Regione Lombardia e rappresenta l’intero ciclo di vita del servizio alimentare innovativo per gli anziani. L’obiettivo della Camera di Commercio di Cremona, in qualità di capofila dell’Accordo, è quello di sviluppare e consolidare la filiera individuando ulteriori progettualità che possano supportare tale percorso”.

Il progetto Golden Age è stato sviluppato nell’ambito di un Accordo di Partenariato per la costituzione di una filiera di imprese dedicate a sviluppare prodotti e servizi per il benessere degli anziani, promosso e sottoscritto dalla Camera di Commercio di Cremona. È realizzato con il contributo di Regione Lombardia all’interno del Bando “Innovazione dei processi e dell’organizzazione delle filiere produttive e di servizi e degli ecosistemi industriali produttivi ed economici in Lombardia”. Golden Age coinvolge 13 imprese cremonesi, oltre a Università Cattolica e Camera di Commercio di Cremona ed è finalizzato a creare un ecosistema industriale, localizzato in Lombardia, in particolare a Cremona, che copra un settore quale quello dell’alimentazione delle persone over 65, non soggette a patologie tali da dover richiedere un’alimentazione di tipo clinico, con il coinvolgimento di aziende del settore alimentare, del settore del packaging, del settore digitale e operatori di specifici servizi socio-sanitari dedicati agli anziani.

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