L’infettivologa Balotta ha incontrato le realtà sociali: i vaccini sono l’arma contro il virus!

 

65 iscritti. Operatori delle cooperative del nostro Consorzio e del terzo settore, connessi anche da fuori Cremona. È stato un incontro molto partecipato quello organizzato lo scorso 11 marzo dal Comune di Cremona, con la collaborazione del nostro Consorzio, per dare la possibilità al mondo delle realtà sociali della provincia di ascoltare e confrontarsi con un’ospite d’eccezione: la dott.ssa Claudia Balotta, infettivologa, docente dell’università Statale di Milano ora in pensione, che è stata a capo del team che ha isolato il coronavirus Sars-Cov-2 e prima ancora quello della Sars, recentemente insignita dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Lo scopo? Promuovere la sensibilizzazione alle cooperative del territorio sui temi pandemici e vaccinali con l’obiettivo di fotografare e approfondire le condizioni attuali della pandemia e le prospettive future. Erano presenti da remoto Eugenia Grossi, direttore del Settore Politiche Sociali del Comune di Cremona, e Giusi Biaggi, Presidente del nostro Consorzio, che hanno introdotto l’evento. Ecco qui una sintesi dei contenuti dell’incontro.

“Lo scenario attuale – ha descritto inizialmente l’infettivologa Balotta – lascia intuire che ci troviamo nella cosiddetta terza ondata pandemica. La causa della risalita del contagio sono le varianti, tra le quali nominiamo la variante inglese, che ci preoccupa perché ha una trasmissibilità più elevata; la variante sudafricana e, infine, quella brasiliana”. Detto questo, la dottoressa si è soffermata su come prevenire i contagi, ribadendo l’importanza dell’utilizzo della mascherina e soprattutto dell’igienizzazione delle mani, oltre che del distanziamento sociale. Il vaccino – ha detto la Balotta – è la migliore arma contro il virus (inclusa la variante inglese), perché permette al nostro corpo di sviluppare gli anticorpi per contrastarlo”.

Un approfondimento importante è stato fatto sul piano vaccini. Finora, si è deciso di procedere vaccinando il personale sanitario e socio-sanitario e gli over 80, in quanto considerate le categorie più a rischio. L’11 marzo, il Ministero della Salute ha indicato le nuove 5 categorie prioritarie, in base alle quali i prossimi a ricevere il vaccino saranno persone vulnerabili o con disabilità gravi e le persone dai 70-79 anni in giù. Al momento, i vaccini disponibili sono Pfizer, Moderna e AstraZeneca (per ora sospeso in via precauzionale). “I primi due funzionano in modo simile, perché sono del tipo mRNA – ha chiarito la dottoressa – Leggermente diverso è il caso di AstraZeneca, che è un vaccino a vettore virale”. A seconda di chi riceve il vaccino, se ne preferisce uno rispetto agli altri. Un esempio? “Ai ragazzi con Sindrome di Down – ha detto l’infettivologa rispondendo ad una domanda di una cooperativa –  si preferisce somministrare Pfizer o Moderna, perché si è certi di una copertura del 90-95%”.
L’obiettivo del Ministero della Salute è comunque quello di accelerare i tempi, a seconda del numero di dosi che verranno effettivamente consegnate e dell’arrivo del vaccino Johnson & Johnson in somministrazione unica. A tal proposito, dalla Caritas cremonese è arrivato il suggerimento di somministrare con dose unica Johnson & Johnson a chi deve lasciare le strutture di una città in tempi brevi per recarsi in strutture di altre città.

La sicurezza dei vaccini è stato sicuramente un punto fondamentale del confronto. “Spesso mi chiedono quali siano gli effetti collaterali del vaccino – ha detto la dottoressa Balotta – Fino ad oggi, le segnalazioni riguardano leggera febbre (controllabile con paracetamolo), stanchezza, mal di testa e rigonfiamenti vicini al sito di inoculo. Questi sintomi non creano preoccupazione, anzi, ci dicono che il nostro sistema immunitario sta reagendo all’agente estraneo per contrastarlo. Nel caso si manifestino, è solo necessario comunicarli all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) o al medico vaccinale, così che si possano aggiornare i database”.

Altro tema, la trasmissimilità del virus da parte di vaccinati. Su questo punto la dottoressa ha evidenziato come Israele abbia rilevato un crollo della trasmissione dopo la vaccinazione, nonostante il virus fosse ancora in circolazione, ma gli studi non abbiano ancora confermato il fatto che un vaccinato non possa essere trasportatore del virus. Quindi, ha ribadito l’importanza dell’uso della mascherina fino al raggiungimento dell’immunità di gregge e ha consigliato di continuare la sorveglianza sanitaria periodica con i tamponi fino alla copertura vaccinale completa.

A chiudere il confronto, un approfondimento su vaccini e gravidanza o allattamento. “Molte donne mi hanno chiesto se fosse possibile vaccinarsi durante l’allattamento – ha concluso la dottoressa – la mia risposta è sì, ma il bambino non sarà protetto, perché non svilupperà gli anticorpi. Per le donne in gravidanza, invece, si stanno ancora facendo degli studi”.

Un evento sicuramente seguito e interessante. Una possibilità di approfondimento e confronto per i rappresentanti delle cooperative sociali della provincia cremonese, operanti in ambienti differenti, dal supporto ai disabili, al settore educativo, all’inserimento dei migranti. Il primo di altre possibili occasioni future. Comune di Cremona e Consorzio Solco, infatti, non hanno escluso di proporre nuovi incontri, magari più specifici rispetto al settore di riferimento. Per continuare l’approfondimento sui vaccini e sul virus.

Intanto, il grazie va al Comune di Cremona e alla dottoressa Balotta!