Cremona città dei Longennials. Il progetto Social Care con Cattolica, Comune e Politecnico

 

Guendalina GraffignaCremona città della longevità. Come Consorzio Solco partecipiamo al progetto Social Care, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore con Politecnico di Milano e Comune di Cremona, e parte di un percorso a più ampio raggio che sta coinvolgendo il territorio sul tema degli anziani. Con uno sguardo anche internazionale che arriva fino a Newcastle, in Inghilterra, dove, dentro l’Università, c’è un centro di ricerca (guidato da un italiano) finanziato dal governo e dedicato all’innovazione e all’invecchiamento. Già perché tutto ciò che una comunità fa per gli anziani non lo fa ‘solo’ per gli attuali anziani, ma anche per quelli futuri. “Prima ci occupiamo di come invecchiamo, prima garantiamo un invecchiamento migliore per tutti”, spiega Guendalina Graffigna, Professore Ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore del Centro di Ricerca EngageMinds HUB – Consumer, Food & Health Engagement Research Center.

All’interno del percorso più ampio che a breve sfocerà in un vero e proprio patto che riunirà tutti gli stakeholders, c’è Social Care appunto. Un progetto, finanziato da Fondazione Cariplo e in rete con molti partner, che ha l’obiettivo di creare una piattaforma, digitale e reale, su anziani e caregiver. “Il ruolo delle università – continua Graffigna – è Eleonora Gheduzziquello di favorire le sinergie non creando sovrastrutture, ma facendo emergere le iniziative positive che già esistono in città e nel territorio”. Il risultato sarà appunto una piattaforma di incontro tra domanda e offerta, tra bisogni e servizi, che università e partner contano di lanciare a settembre. “Abbiamo concluso la fase di co-design, ora la piattaforma va testata – descrive Eleonora Gheduzzi, Ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano – Nella progettazione, il Consorzio Solco ci ha dato un grande aiuto per collegarci con il territorio individuando cooperative (ndr, per il Consorzio sono Cosper, Meraki, Nazareth e Cremona Welfare) e realtà da coinvolgere”. Superata la fase di test, si passerà alla riattivazione della rete con anche la formazione degli operatori. Poi, a settembre, il via. “Anche nell’erogazione – dice Eleonora Gheduzzi – il Consorzio avrà un ruolo fondamentale in termini di diffusione e di raccolta di feedback”. Le fasi finali, poi, saranno la trasferibilità del modello e dello strumento al territorio provinciale e la raccolta di dati da inviare all’Osservatorio permanente su caregiver e anziani che è risultato del percorso più ampio. “L’ambizione – conclude la professoressa Graffigna – è quella di andare avanti su questi temi in modo stabile, continuativo ed inclusivo creando un legame tra istituzioni, terzo settore, università e imprese”. Valorizzando, a partire da ciò che già c’è e immettendo la giusta dose di innovazione, Cremona città dei “Longennials” (nuovo termine che descrive gli over 60 in buone condizioni di salute ed economiche, in grado di affrontare una longevità finora inedita). Dove si invecchia bene e si vive bene.