Socialis, Cristiana Paladini: “La valutazione d’impatto per guardare al di là del progetto”

 

Attribuire “valore” ad un intervento” e misurarne l’impatto vero e proprio, inteso, secondo una nota definizione dell’OCSE, come insieme degli “effetti a lungo termine”. Cristiana Paladini, dottore di ricerca in Scienze della Comunicazione ed Organizzazioni complesse e già consulente presso Pubbliche Amministrazioni e Terzo Settore, da un anno è la coordinatrice di Socialis. Si tratta di un centro di ricerca che promuove la crescita e la diffusione degli studi e della conoscenza in merito a imprese sociali, cooperative, organizzazioni non profit e terzo settore, e che opera in seno alle due istituzioni Universitarie Bresciane, Università degli Studi di Brescia e Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il rapporto con il nostro Consorzio nasce con il progetto “Non uno di meno”, sostenuto da Impresa Sociale “Con i bambini”, che coinvolge le province di Cremona, Brescia e Mantova. Il progetto, affrontando il tema del contrasto alla dispersione scolastica, si inserisce in SolcoCrEdu e Socialis ne è l’ente valutatore. “Non Uno di Meno – dice Cristiana – è stata l’occasione per aprire una riflessione, con la fitta rete di enti partecipanti, sul ruolo della ricerca sociale e degli strumenti di valutazione all’interno della progettazione”.

Un punto di partenza per una collaborazione continuativa. “Ci è stato chiesto di seguire la rete cremonese nella costruzione di strumenti di conoscenza dei contesti e dei beneficiari degli interventi e di valutazione delle azioni svolte, anche rispetto ad altre progettazioni, in questo momento legate particolarmente al tema delle povertà educative”, racconta Cristiana. In questi mesi, poi, Socialis è coinvolta in “Eyes Up” con le scuole superiori della Provincia, un progetto finanziato da Fondazione Cariplo e in partenariato con l’Università degli Studi di Brescia, l’Università Bicocca e Sloworking che analizza il rapporto tra digitalizzazione precoce, esiti scolastici e relative disuguaglianze. “Abbiamo coinvolto SolcoCrEdu nel percorso, perché riteniamo che rappresenti uno spazio ideale di riflessione e condivisone di buone prassi sul tema”, aggiunge.

SolcoCrEdu rappresenta una sfida per il Consorzio e per i partner, un ulteriore modo per produrre una riflessione in prospettiva futura. “Siamo consapevoli – continua la coordinatrice di Socialis – che la valutazione dell’impatto di un intervento, per sua stessa definizione, debba trovare vie per guardare al di là delle singole progettazioni. E il lavoro con SolcoCrEdu sta andando in questa direzione”. La valutazione d’impatto è legata alla comunicazione della riuscita del progetto, ma ha anche e soprattutto ulteriori benefici: la conoscenza del contesto e la crescita organizzativa delle cooperative e degli enti coinvolti.

Come può evolversi il rapporto con il Solco? “Il percorso sinergico di SolcoCrEdu, per Socialis è interessante perché offre la possibilità di accompagnare una rete di attori diversi che propongono una visione condivisa di progettazione su un territorio. La sinergia tra ricerca sociale, istituzioni territoriali ed ETS è elemento strategico per la creazione di un welfare generativo di comunità con una prospettiva policentrica. Così, la strada partita a Cremona ci consente di raccogliere le prime esperienze per andare in questa direzione”, conclude Cristiana.