
Consorzio e lavoro, Longhi e Astorri: “Le sfide del nuovo CDA? Inclusione, flessibilità e formazione”
Da questo mese cominciamo un avvicinamento al passaggio importante del nuovo Cda del Consorzio Solco che si terrà a maggio. Così, abbiamo deciso di sentire tutti i consiglieri per farci raccontare cosa è stato fatto durante il mandato e per spiegarci le sfide del futuro. Oggi intervistiamo i due consiglieri a cui era stata affidata la delega “lavoro”: Davide Longhi (Responsabile dell’Agenzia Mestieri Lombardia di Cremona, Vicepresidente della Coop Nazareth e Direttore dell’area formazione di Sol.Co Cremona) e Lorenzo Astorri (Responsabile di unità organizzativa del Laboratorio della Coop Sole).
Perché il Cda ha voluto affidarvi la delega “lavoro”?
Longhi: “Sicuramente per il tema delle competenze maturate nel mio lavoro quotidiano. Giusto e bello spendere le mie competenze per lo sviluppo di azioni consortili, territoriali ed extra-provinciali sul tema dell’inserimento lavorativo e della formazione ai disoccupati, ma anche al personale delle nostre cooperative e delle imprese.”
Astorri: “E’ un tema a me familiare e quotidiano visto il mio impegno in Cooperativa. Non ne faccio mistero: la mia esperienza lavorativa si fonda principalmente su questo.”
Come ha influito e influisce la pandemia?
Longhi: “La pandemia ha sicuramente influito sotto molti aspetti, con dinamiche diametralmente opposte. Per chi è stato impegnato nell’emergenza e nei servizi nati, il lavoro è sicuramente aumentato e si è anche diversificato. Mentre altri settori si sono bloccati e stentano a ripartire anche per l’assenza di materie prime e di lavoratori disponibili. C’è questa situazione paradossale che vede alti tassi di disoccupazione, ma anche la difficoltà delle imprese a trovare lavoratori. Situazione che diventa sfida per un’agenzia come Mestieri che vuole lavorare per l’interesse delle persone e delle imprese del territorio.”
Astorri: “In un primo momento, c’è stata una crisi delle ore lavorate (causa lockdown) con conseguente diminuzione del reddito dei lavoratori (nonostante gli ammortizzatori sociali messi in campo). Conseguentemente a questo si è aggiunto un rallentamento dei consumi (di ogni ambito) e quindi una perdita dei posti di lavoro.”
Quali sono gli elementi che caratterizzano l’approccio consortile a questo tema?
Longhi: “L’approccio è quello indicato in maniera semplice, ma lucida nell’art. 1 della legge della cooperazione sociale: “perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini”. Cerchiamo quindi di fare percorsi e di stringere rapporti e collaborazioni che siano a beneficio dei cittadini e delle imprese. Queste ultime costituite da cittadini: attori fondamentali dello sviluppo delle nostre comunità. L’attenzione, ovviamente, va in particolare alle fragilità, alle vulnerabilità, ai soggetti esclusi dai tradizionali canali del mercato del lavoro, lavorando per e con loro partendo dai talenti che hanno e che possono mettere a disposizione.”
Astorri: “Di sicuro la conoscenza del territorio e la vicinanza alle esigenze dei lavoratori e delle cooperative e imprese. Tutto questo aiutato dalla forte comunicazione e sinergia con le istituzioni locali.”
Quanto è importante che il Consorzio partecipi ad un’agenzia del lavoro come Mestieri?
Cosa è stato fatto in questo mandato?
Quali le sfide sul lavoro del prossimo Consiglio?
Longhi: “Essere di supporto ad una crescita della cooperazione di tipo B sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro in dialogo col mondo profit sia in termini di capacità di accogliere e sviluppare percorsi di lavoro significativi anche con i soggetti più vulnerabili. Essere partner e promotore di percorsi di formazione che aiutino a sviluppare nuove prospettive di lavoro e a ricomporre anche filiere di servizi tra le cooperative socie.”
Astorri: “Considerando che il mondo del lavoro si sta facendo sempre più complesso, secondo me, una sfida potrebbe essere quella di capire di chi ci possa fidare, contare, aiutare per cogliere le nuove opportunità lavorative che si presenteranno. Inoltre, c’è sicuramente la capacità di essere flessibili, sempre supportati dalla rete per sapersi confrontare anche con ambienti a noi sconosciuti o che possono sembrarci impossibili o addirittura ostili. Tutto questo non può, secondo me, prescindere dal sapersi formare e aggiornare. Quindi, punterei proprio sulla formazione.”

