Costruire un futuro senza recidiva: l’impegno di Solco in rete con il Terzo Settore

 

“Molte volte il reato è una reazione ‘errata’ ad una situazione di marginalità e ingiustizia sociale. Per questo motivo, riteniamo fondamentale strutturare un’ampia gamma di attività e momenti di supporto dedicati alle persone che si trovano in carcere o in percorso di esecuzione penale.” Le parole di Davide Longhi, Presidente del nostro Consorzio, introducono l’articolata attività che la rete di Sol.Co porta avanti all’interno e all’esterno delle case circondariali, insieme alle cooperative associate. L’obiettivo primario è chiaro: offrire una reale seconda opportunità e contrastare il preoccupante tasso di recidiva in Italia, che nel 2024 si attestava al 70% (fonte: Il Sole24Ore). Un dato che, come evidenziato, si stima possa crollare al 2% tra i detenuti che hanno la possibilità di apprendere un mestiere e avere un contratto di lavoro durante la detenzione.

L’impegno di Sol.Co si concretizza in diverse iniziative all’interno del carcere di Cremona. Accanto al prezioso supporto del laboratorio dei Buoni di Ca Del Ferro Rigenera, dove detenuti assunti dalla cooperativa Nazareth si dedicano alla trasformazione di prodotti biologici, e al sostegno nella raccolta di indumenti offerto dalla cooperativa Gruppo Gamma in sinergia con Caritas Cremonese, spiccano progetti strutturati come l’Azione Lavoro, mirata al reinserimento professionale, i servizi di mediazione linguistica e culturale, essenziali per una comunicazione efficace, e l’affiancamento dei Case Manager del progetto ReStart 4.0, con il Comune di Cremona come capofila.

Un’ulteriore risposta concreta ai bisogni delle persone in esecuzione penale è rappresentata dal Centro Diurno, attivo da due anni. Un’équipe multidisciplinare, composta da figure professionali diverse come arte-terapeuta, infermiera, operatore sportivo e psicoterapeuta (che coordina anche i preziosi gruppi di parola), offre un supporto sinergico e continuativo per cinque giorni alla settimana, con un totale di 8/10 appuntamenti. Inoltre, nei prossimi mesi entrerà nel vivo il progetto Terzo Tempo, un’iniziativa con un focus specifico sulla genitorialità. Il progetto accompagnerà genitori detenuti o con pene alternative e i loro figli attraverso gruppi di parola, laboratori di teatro e di filosofia (in collaborazione con il Liceo Vida di Cremona), recuperando e rafforzando un legame spesso messo a dura prova dalla detenzione.

All’interno della Casa Circondariale di Cremona ci sono circa 540 detenuti e sono circa 800 le persone in esecuzione penale in Provincia di Cremona. Numeri che sottolineano l’urgenza e l’importanza di offrire concrete opportunità di reinserimento per favorire un ritorno sul territorio e ridurre il rischio di recidiva. Per raggiungere l’obiettivo, come Sol.Co crediamo nel lavoro di rete. Le cooperative socie attivamente coinvolte in questi progetti sono Nazareth, Gamma e Cosper, insieme a partner fondamentali come Mestieri per l’accompagnamento al lavoro, il Consorzio Arcobaleno, il Comune di Cremona, la cooperativa Bessimo, il CSV Lombardia Sud sede di Cremona, Caritas Cremonese e la Diocesi di Cremona.”Un esempio tangibile del valore del lavoro in rete è il Centro Diurno, dove diverse figure professionali, ognuna con competenze specifiche, collaborano per un unico obiettivo: il benessere e il reinserimento nella società della persona”, sottolineano Giulia Fiammenghi e Davide Longhi. “Se pensiamo al percorso di una persona che ha commesso un reato, è probabile che abbia bisogno di supporto su più fronti: lavoro, relazioni positive, alloggio. Nessuna singola cooperativa possiede tutte le competenze necessarie per rispondere a bisogni così complessi. Solo attraverso una rete solida e collaborativa possiamo offrire risposte realmente efficaci. Questo è concreto in particolare nei percorsi dei lavoratori della Cooperative Nazareth che da lavoratori detenuti nel laboratorio interno, continuano a lavorare all’esterno nella azienda agricola di Rigenera”, concludono.