
Festa della Donna. La poetessa di Villa Cristo Re: “Una targhetta contornata da un bel nastro Rosa”
“Sono convinta che la poesia debba lasciare un messaggio per l’Umanità”. Celebriamo la Festa della Donna di sabato 8 marzo con Fulvia Donatella Narciso, in arte Viulfa Scaroni, nata a Milano nel 1955 e discendente di Alessandro Manzoni, ospite di Villa Cristo Re della coop. Varietà da 3 anni con una passione innata per la poesia. “Noi Operatori di Comunità – racconta Michela Contardi – siamo venuti a conoscenza della passione di Fulvia quando ci ha mostrato un libretto contenente alcune liriche e ‘acrostici’ scritti da lei in prima persona”.
Fulvia scrive versi dai 6 anni e ha avuto l’occasione di pubblicarne diversi. “Ero solo in terza superiore, all’Istituto Professionale per il Commercio Barnaba Oriani di Milano, quando il mio professore di lettere, Michele Inzitari, a seguito di un mio tema dal titolo ‘È Maggio’, mi aveva indirizzata presso ‘Nuovi Orizzonti’. Proprio su questo periodico, curato dal Gruppo Artistico Lombardo, ho fatto la mia prima pubblicazione”, racconta l’artista. A seguire, ha pubblicato per “Antonello Carello Editore” di Catanzaro un libretto di poesie dal titolo “La luce in un tramonto di stelle” in 5 lingue, “Guido Miano Editore” di Milano e molti altri.
La poetessa di Varietà è un esempio di donna resiliente, che ha trovato nella poesia una forma di espressione e nuovi stimoli, ma anche di donna creativa grazie alla capacità di trasformare il suo mondo interiore in parole. Le poesie, infatti, vengono dal cuore, perché solo così si lascia una traccia in chi le legge. “I versi sono dettati dall’impulso del cuore, cercando di essere lucida e imparziale, ma rispettando la mia realtà soggettiva”, aggiunge. Un’arte che cerca di trasmettere all’interno della comunità. “Condivido la mia passione nelle forme più impensate. Nella vita, le situazioni contingenti, possono portarti nella maniera più inaspettata a manifestare il tuo talento. Come accade qui”, aggiunge.
Il tema centrale negli scritti di Fulvia è proprio l’essere umano con le sue emozioni. “Mi diletto prevalentemente in poesie descrittive dell’animo degli uomini e delle loro reazioni all’esistenza, nonché descrittive di paesaggi, ricordi e dell’interno Universo”. E, così, Fulvia conclude lasciandoci una poesia rappresentativa del suo modo di scrivere e della donna: “Sensazioni”.
SENSAZIONI
Vedo un Bimbo la palla calciare:
in quell’attimo sembra sperare
che i Pensieri suoi, come il pallone,
se ne vadano in cielo, lontano…
non sarà che una Sensazione,
o è l’emergere del Sovrumano?…
Posso scorger sul ramo un Germoglio:
vuol darci la lieta novella
che una Vita nuova, più bella,
sta nascendo da un albero spoglio…
sento al cuore una grande emozione:
non sarà che una Sensazione,
o è l’emergere del Sovrumano?…
Poi, sentendo quel vecchio Pregare,
mi domando: “chi glielo fa fare?”
ho due ipotesi: Dio o la Natura?
provo un misto di Gioia e Paura.
mi pervade una grande Emozione:
non sarà che una Sensazione,
o è l’emergere del Sovrumano?…
Nel suo Letto una donna riposa:
è stremata e felice: perché?
il mio sguardo si volge testè
verso l’uscio di quella stanzetta:
posso scorgervi una targhetta
contornata da un bel nastro Rosa…
son felice per quella Creatura,
benedico in silenzio Natura,
ma, per dare ai pensieri un colore,
mi rivolgo di nuovo Signore:
non sarà che una Sensazione,
o è l’emergere del Sovrumano?…