La sfida del 2022? Il covid non deve averla vinta. No all’illusione di un ‘prima idealizzato’, sì al cambiamento e alla speranza

Si chiude il 2021 e inizia un nuovo anno. Come da tradizione, facciamo un punto sui 365 passati e su quelli che verranno con la nostra Presidente Giusi Biaggi. Qui sotto l’intervista.

Partiamo da ciò che lasciamo. Che anno è stato il 2021?

“Il 2021 è stato un anno ricco di lavoro, passione, opportunità. Abbiamo migliorato la nostra presenza sul territorio a servizio delle persone e, a differenza del 2020, abbiamo lavorato con maggiore continuità. In questi giorni, più che in altri periodi dell’anno, il Covid ci sta ricordando che purtroppo ci terrà “compagnia” ancora a lungo. E moralmente questo è difficile da accettare perché, trascorsi i periodi più tragici, in ciascuno di noi c’era l’aspettativa di mettersi tutta questa fatica dietro le spalle. E invece, dovremo convivere ancora a lungo con questo virus, cercando di non rinchiuderci in noi stessi (come persone, ma anche come organizzazioni) e, al contrario, costruendo nuove strade con fiducia e speranza”.

E’ stato il secondo anno con la pandemia. Quanto e come il covid ha ancora effetti sui bisogni e sui servizi?

“Il Covid condiziona ancora molto il nostro lavoro, che è fatto di relazione, di socialità, di prossimità e di cura. Ci vuole molto rigore nell’applicazione di tutte le regole che servono per tutelare ciascuno di noi e gli altri. Abbiamo imparato a stare bene insieme anche con distanze, mascherine e gel e dobbiamo andare avanti a farlo. Il digitale è diventato un nostro alleato e dobbiamo cercare di non lasciare indietro nessuno”.

Quali progetti o iniziative del Consorzio vale la pena ricordare di questo 2021?

“Provo ad evocare alcuni episodi importanti: la sfilata di moda di Vesti e Rivesti e Un filo pazzesco in piazza Federico II, la presenza delle nostre realtà alla puntata di Speciale TG1 sull’impresa sociale, il Concerto della Moruzzi Junior Band al Civico 81, l’apertura del Centro di Medicina dello Sport al Civico 81. E poi le mille progettualità che hanno visto le nostre realtà in dialogo tra loro e con gli altri territori: i centri estivi per bambini e ragazzi di Solco Young, i progetti in favore dei migranti che ci hanno messo in dialogo con altre province e regioni d’Italia, il digitale applicato ai servizi per gli anziani, la ripresa della formazione in presenza… E potrei andare avanti ancora…”

In questo anno abbiamo festeggiato i 5 anni del Civico81, sede del Consorzio. È un traguardo o una nuova partenza?

“Come cantavano i Casino Royale “Ogni stop è solo un altro star”: quando raggiungiamo un traguardo, è già il momento di ripartire! Per cui, certamente, i 5 anni festeggiati dal Civico 81 sono solo una nuova partenza. Il Civico 81 deve continuare ad essere una comunità aperta e viva e quindi, come tutti gli esseri viventi, in continuo mutamento”.

Quali sono le sfide del Consorzio per il 2022?

“La sfida più grande è quella di continuare a dire parole e compiere gesti di bene, senza mai perdersi d’animo. Questo lungo periodo di pandemia non deve averla vinta e noi non dobbiamo avere l’illusione di tornare ad un “prima” idealizzato, ma accogliere con gioia il cambiamento, valorizzando il più possibile ogni occasione ed alleanza che ci può portare a maggiore giustizia ed equità nella nostra comunità. E battendosi, invece, dove ciò non accade”.

Sarà l’anno del rinnovo delle cariche. Come il Consorzio dovrebbe affrontare questo passaggio importante? Dopo 6 anni, sarai ancora disponibile a fare la Presidente?

“Si sta per chiudere il nostro mandato e stiamo lavorando con i soci per la costruzione di un nuovo gruppo di amministratori. Io faccio parte del consiglio di amministrazione da molti anni ed è bene che si consideri un cambio di Presidenza perché ognuno porta le proprie sensibilità, ma lascia anche indietro tanto altro. Fortunatamente il nostro mondo è ricco di persone ed organizzazioni con competenze, passiono, legami… per cui… se ne vedranno certamente delle belle!“.

Un augurio al Consorzio per il 2022…

“Mi ha fatto molto riflettere la professoressa Susi Zanardo in un suo intervento a Molte Fedi Sotto lo Stesso Cielo. Ci ripenso ora e lo faccio diventare augurio per ciascuno di noi. Vi auguro sempre di essere persone che continuano a SPERARE. Dice la Zanardo: “Sperare è un modo di stare al mondo, una inclinazione del mondo emotivo e del mondo morale. E’ la forma di uno sguardo sul mondo che cerca, che attende e che si allea al bene possibile, cercandolo ovunque nelle pieghe della storia, anche laddove questa si contorce nel dolore e nella fatica”.

Buon 2022!