“Se anche i ragazzi con bei voti si perdono”. Il progetto di Cosper con anche Mantova e Brescia contro la dispersione scolastica

La compagnia dei piccoli: Non uno di meno

 

“Il progetto ha avuto inizio a novembre 2020, ma con la didattica a distanza non è stato facile. Lo spettacolo e il suo successo ci hanno ridato la carica.” Si tratta dello spettacolo “Qui quasi un inizio” che si è tenuto al Teatro Ponchielli lo scorso 7 dicembre, sostenuto dalle realtà coinvolte nel progetto “Non uno di meno. La scuola senza Cattedra” e da Fondazione Comunitaria. Responsabile dell’ampio progetto contro la dispersione scolastica è la coop socia Cosper, attraverso la figura della referente Paola Merlini.

Il percorso coinvolge 3 territori (Cremona, Mantova e Brescia), 35 enti del Terzo Settore, 11 istituti e 7 enti pubblici che collaborano in rete ed è finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini. “L’obiettivo che ci siamo posti è quello di accompagnare i ragazzi che non riescono a stare nel percorso scolastico tradizionale a ritrovare la motivazione”, spiega Merlini. I ragazzi sono 1900, identificati e segnalati dalla scuola secondaria di primo grado oppure dagli educatori degli enti sociali seguendo degli indicatori comuni di povertà in ambito scolastico, come ad esempio la frequenza irregolare.

Non uno di meno Cosper“Non uno di meno” si articola in tre linee di intervento. La prima si concentra sulle unità didattico-laboratoriali in stretta collaborazione con le scuole, in particolare, sul nostro territorio, la Scuola Edile e lo IAL, per riportare i ragazzi in aula e contrastare il periodo di isolamento. Importante è quindi anche la collaborazione da parte della scuola che una cattedra ce l’ha e la risposta nel nostro territorio è stata buona. “Grazie alla formula riflessiva, la scuola ha riconosciuto il bisogno di aprirsi a nuovi strumenti e per fortuna vede questo percorso come un’opportunità”, riconosce la responsabile. La seconda è destinata a ragazzi che hanno già abbandonato il percorso scolastico. Parliamo di Laboratori di Mestiere, come la Falegnameria Sharewood, la sartoria e la Ciclofficina “La Gare des Gars” uniti al coaching educativo: una linea gestita dalle cooperative socie Nazareth e Cosper, in sinergia con il Consultorio. Infine, le attività artistico-espressive dedicate ai ragazzi in età scolastica per essere “diversamente performativi”, ad esempio il laboratorio di danza.

L’idea nasce prima della pandemia, ma si rivela ancora più decisiva con l’aumento dell’abbandono scolastico a causa dell’isolamento. “Ci ha fatto scoprire un altro tipo di dispersione: lo studente sempre attento e con ottimi voti che dopo un anno chiuso in dad ha rivelato una sua fragilità”, racconta Merlini. Inoltre, ci si è resi conto dell’importanza di unire più territori su un unico tema con format comuni. “Stiamo vedendo come il sistema della rete funziona e può e deve rimanere un modus operandi delle realtà sociali.” – conclude Merlini – “Permette di mutuare le parti positive di un territorio e portarle nel proprio e viceversa. Per esempio, lo spettacolo realizzato da La Compagnia dei Piccoli al Teatro Ponchielli è stato richiesto anche dal territorio mantovano.”