Maltrattamenti sui minori, una formazione su come “riannodare i fili della vita”

 

Riannodare i fili della vita. È questo il titolo del percorso di formazione dedicato all’approccio verso bambini e ragazzi maltrattati dagli adulti, iniziato nel 2022 e terminato a febbraio 2024, che è stato presentato da Luciana Bianchera, formatrice, all’assemblea di un gruppo internazionale di ricerca sull’approccio della psicoanalisi operativa e ripreso sulla rivista scientifica Area3. “Io ho portato alcuni interventi legati alla migrazione, in particolare sulla trasformazione del trauma da sradicamento, violenze subite e possibili trasformazioni. Temi ampiamente trattati grazie al progetto formativo”, dice Luciana. Inoltre, a conclusione del progetto, è stata stilata una pubblicazione finale trasmessa ai vari interlocutori, come corsisti, operatori, docenti e partner. “È importante condividere i nostri lavori su tutti i canali comunicativi che ci ospitano. È tempo di farci sentire!“, afferma la formatrice.

Il progetto, composto da 5 appuntamenti, guidato da Elefanti Volanti e selezionato da ‘Con I Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, ha coinvolto gli operatori del settore di tre territori (cremonese e cremasco, bresciano e mantovano). Arianna e Rachele sono rispettivamente una psicoterapeuta nel territorio bresciano e bergamasco e una psicologa ed etnopsicologa di Mantova. Due tra i professionisti e le professioniste che hanno partecipato alla formazione. “Ho deciso di partecipare al corso – dice Arianna Noor Zad per la conoscenza pregressa dei docenti che tenevano i corsi e per l’importanza degli argomenti proposti per il mio ambito professionale. Svolgo, principalmente collaborando con l’associazione Kairos con sede a Capriolo (BS), interventi psicologici per minori allontanati dalle proprie famiglie e collocati in comunità e, parallelamente, attività privata di psicoterapia psicoanalitica per bambini, ragazzi ed adulti”.

“Il corso – aggiunge Rachele Bertelli – mi ha dato la possibilità di formalizzare alcuni apprendimenti soprattutto in ambito di pedagogia culturale. La parte sulla violenza assistita e quella sull’incontro protetto e la tutela dei minori sono state molto utili dal punto di vista professionale perché ho iniziato ad occuparmi di violenza di genere e violenza assistita. Il percorso mi ha quindi lasciato punti di vista caratterizzati da completezza e molteplicità”.

Per saperne di più, è possibile scaricare la pubblicazione finale qui.