Tolomini di Confcooperative: “Nelle complessità dell’oggi nessuno basta a se stesso. Nemmeno le cooperative”

 

“Condividere un percorso”. Questa è l’importanza della partecipazione del Consorzio Solco in Confcooperative, la Confederazione delle Cooperative Italiane, principale organizzazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali italiane per numero di imprese (17.400), persone occupate (527.000) e fatturato realizzato (81 miliardi di euro di fatturato).

Ce lo ha detto Andrea Tolomini, direttore di Confcooperative Cremona. “La forma societaria consortile – ci ha spiegato – esprime questa volontà e questa esigenza ed in questa direzione interpreta al meglio uno dei valori fondanti del movimento cooperative, che è quello di fare rete e quindi collaborare fra imprese”.
Ma cosa può fare Confcooperative per il Consorzio? “Confcooperative – dice Tolominiassicura attività di rappresentanza, promozione, tutela e vigilanza alle associate e quindi anche al Consorzio Solco. Inoltre sviluppa esperienze di coordinamento tra imprese cooperative dello stesso settore, ma anche la condivisione di presenza di altri settori cooperativi perché questo stare insieme possa conferire maggiore autorevolezza all’intero movimento cooperativo”. Inoltre, Confcooperative, tramite il proprio Centro Servizi, assicura alle cooperative servizi rivolti a qualsiasi necessità di una cooperativa. Dagli aspetti societari a quelli adempitivi, dal settore giuslavoristico alla contabilità e fiscalità, da consulenze specifiche all’accompagnamento di strutturazione e adeguatezza societaria.
Viceversa, il Consorzio o realtà correlate come l’Agenzia per il lavoro Mestieri possono dare alla Confederazione un apporto per esempio negli ambiti che riguardano la formazione o il lavoro. “Si tratta – continua Tolomini di competenze specialistiche che hanno l’aggiunta di essere rivolte in particolare alle cooperative e quindi con quella capacità di cogliere le specificità e distintività della cooperativa, ciò che la rende diversa rispetto ad altre forme di impresa”.

Pensando all’oggi e al domani, le sfide della cooperazione sociale sono interne ed esterne. “Una interna – prosegue il direttore di Confcooperative Cremona – è la ricerca della dimensione e della organizzazione adeguate per operare con qualità nei servizi di competenza; una esterna è assumere appieno un protagonismo nella produzione e gestione di welfare e di politiche sociali. Per il Consorzio Solco vuol dire trovare una rinnovata modalità per esprimere il fare impresa in forma di rete”. Ed ecco che ritorna la condivisione, il ‘gioco di squadra’. “Le sfide che abbiamo davanti – conclude Tolomini è importante “giocarle” insieme perché per la cooperazione operare insieme è un prerequisito e non un’opportunità. E poi, perché nelle complessità attuali nessuno basta a se stesso e questo significa saper riconoscere i propri limiti e capire che solo con gli altri si possono superare e viceversa. In questo modo si assicura crescita civile, sociale ed imprenditoriale”.