“Un 2020 drammatico, sorprendente, decisivo. Il 2021? A noi il compito di essere migliori”

 

Nell’ultimo giorno dell’anno, abbiamo chiesto alla nostra Presidente Giusi Biaggi di tracciare un bilancio del 2020 del Consorzio Solco e di delineare le sfide e le prospettive per il 2021. Ecco l’intervista.

Anche per il Consorzio si chiude questo 2020. Se dovessi descriverlo con tre aggettivi quali useresti e perché?

Drammatico: tanto, troppo è stato il dolore. Sorprendente: incredibili sono state le persone che hanno saputo reagire e prendersi reciprocamente cura. Decisivo: ora o mai più! E’ questo il tempo della trasformazione del nostro modo di stare insieme per ridurre le diseguaglianze, ricostruire un “noi” per sentirsi parte di una comunità anche “in tempo di pace”.

Un anno sicuramente segnato dalla pandemia. “Siamo con voi” è il titolo del volantino pubblicato a marzo, durante il lockdown, con i servizi del Consorzio nella fase di emergenza. Come il Solco si è ripensato alla luce del covid?

Abbiamo rivisto il nostro modo di lavorare per riuscire a raggiungere le persone là dove sono. Aspettarle presso i nostri servizi era sbagliato perché non ci si poteva muovere. Abbiamo quindi rinforzato e qualificato tutti i servizi a domicilio, imparato a usare la potenza degli strumenti digitali per stare accanto ai cittadini e alle famiglie e riprogettato le azioni attraverso interventi individualizzati o in micro gruppo. Questo processo ci ha aiutato ad innovare i nostri servizi.

Non solo ridisegnare i servizi, ma anche gli strumenti. In questo anno la spinta digitale è stata forte. Con che progetti?

C’è stata davvero una accelerata che è stata permessa dal digitale. Siamo oggi protagonisti in tre percorsi distinti ma connessi:
welfarexcremona, la piattaforma di welfare integrato (aziendale, welfare pubblico e domanda pagante) realizzata in sinergia con CgMoivng e il Comune di Cremona;
Hi-social, il gestionale realizzato, sempre in collaborazione con il Comune di Cremona e con Metarete, insieme ad altri importanti attori del terzo settore per migliorare e coordinare la presa in carico delle persone in situazione di povertà. Significativo il contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona;
Ho care 2, in corso di realizzazione, con la Camera di Commercio di Cremona e partner del pubblico e del privato per qualificare gli interventi a domicilio della popolazione anziana.

In estate, un’altra bella risposta, quella di Solco Young, per la prima volta una proposta unitaria del Consorzio per bambini e giovani. Come è nata e che riscontri ci sono stati?

Solco Young è nato da una alleanza tra le cooperative sociali che è andata oltre i confini consortili per riuscire a rispondere alle necessità di cura, educazione, divertimento di bambini e ragazzi (da 0 a 16 anni) nel tempo estivo. Quasi 600 i minori coinvolti in centri estivi dislocati nel territorio cittadino per una offerta che è stata resa possibile grazie alle risorse pubbliche (forte sinergia tra assessorato alle Politiche Educative e Politiche Sociali del Comune di Cremona) e alle risorse private delle famiglie. Significativo anche il sostegno di Assimoco.

Come è stato, invece, l’anno 2020 per Campeggio e Colonie, due strutture importanti gestite dalle cooperative del Consorzio?

È stato importante riaprire e ripartire dopo il primo lockdown puntando in maniera significativa sul desiderio (e in alcuni casi anche la necessità) di stare all’aria aperta per godere della natura, ma anche della socialità (alla giusta distanza fisica). Sicuramente sarebbe un errore paragonare i numeri raggiunti nel 2020 con quelli dell’anno precedente. Quest’anno il numero dei turisti è crollato (- 70%) e l’impossibilità di realizzare eventi alle Colonie Padane ha ridotto di molto il numero dei visitatori. Ma, anche nella fatica, abbiamo potuto far emergere in maniera ancora più evidente le potenzialità del turismo en plein air e l’importanza di gestire spazi pubblici all’aria aperta.

Guardiamo alla sede del Consorzio, al Civico81. Anche per il Civico è stato un anno particolare?

Il Civico 81 nel 2020 ha dovuto cambiare la pelle. Era stato pensato proprio per l’incontro tra le persone, l’attraversamento degli spazi, il “co” (condividere, co-working, co-progettare, co-produrre, ecc.). Per molti mesi è rimasto il quartier generale dell’assistenza e della cura, con accessi contingentati nel pieno rispetto delle norme Covid. Dobbiamo tenere duro ancora un poco (speriamo poco tempo, davvero), garantire la salute delle persone che vi abitano, che vi lavorano e coloro che si recano nei nostri spazi per cercare lavoro, formarsi, andare dal medico, soggiornare.

A che punto è il progetto Oltre il giardino con Fondazione Città di Cremona Azienda sociale e Cremona solidale?

È stato bello, nonostante le fatiche, dare continuità e slancio alle azioni di Oltre il Giardino. In particolare abbiamo creato spazi per l’educazione outdoor per gli alunni delle scuole di via XI febbraio e per i minori che abitano al Civico o lo frequentano quotidianamente. Con i residenti di Casa Barbieri/Raspagliesi siamo stati decisamente prudenti, ma costantemente protesi a qualificare i servizi in loro favore, implementando il domicilio. In raccordo con il Comune di Cremona, la Fondazione Città di Cremona, Cremona Solidale stiamo già progettando nuove azioni di comunità che partiranno nel 2021, per rendere ancora più qualificata l’offerta, specialmente in favore della popolazione anziana.

Il 2020 è stato anche l’anno della partenza di grandi progetti Fami (Fondo asilo migrazione integrazione). Quali e con che risultati e obiettivi?

Il Consorzio Sol.co Cremona ha progettato molte azioni in favore dei cittadini dei paesi terzi in sinergia con diversi consorzi della Lombardia e Comuni capoluogo. Particolare attenzione è stata data alla formazione degli operatori che, a diverso titolo, operano per migliorare i percorsi di integrazione e protagonismo dei migranti. Due gli attuali filoni di intervento: il primo, la salute mentale delle persone migranti con un approccio volto a favorire la presa in carico integrata sanitaria e sociale; il secondo, volto a favorire il raggiungimento dell’autonomia (lavorativa, abitativa, relazionale) delle persone migranti uscite dai percorsi di accoglienza.

Parliamo del 2021. Quali saranno le principali sfide del Consorzio? Ci sono già progetti in atto?

Nel 2021 dovremo, a mio avviso, fare due cose importanti:
portare a maturazione gli apprendimenti del 2020: centralità del benessere della persona, massima accessibilità ai servizi, integrazione delle forze tra pubblico e privato, orientamento alla domanda più che all’offerta, alleanza con l’associazionismo e con la cittadinanza che desidera contribuire al bene comune, fiducia nel digitale “con le radici” (ovvero con quelle piattaforme capaci di valorizzare l’offerta del nostro territorio, costruita a misura dei bisogni di ciascuno);
ridare alle persone fiducia attraverso la garanzia di una vicinanza e la capacità di connessione verso nuove opportunità. Penso in particolare al tema lavoro, alla socialità, al bisogno di espressione e protagonismo.

Un augurio per questo nuovo anno…

Che il 2021 sia quello che vuole essere… a noi il compito di essere migliori: più capaci di fare squadra per il bene comune!