
Vesti e Rivesti, Maria: “Lavorando qui ho imparato a volermi bene: è stata per me una rinascita”
Un’opportunità nuova. Una possibilità di rinascita. Si può definire così il percorso di inserimento lavorativo di Maria, signora che frequenta i progetti della Cooperativa Sociale Gruppo Gamma, all’interno dello staff del negozio “Vesti e Rivesti”. Non usciva più di casa, aveva perso i ritmi quotidiani e trascurava il proprio aspetto esteriore. Iniziare un tirocinio in negozio (grazie al supporto di Mestieri Lombardia, sede di Cremona) le ha permesso di ritrovare sé stessa e di rapportarsi di nuovo a un contesto lavorativo di normalità.
“Vesti e Rivesti” è un negozio dell’usato uomo e donna in corso Pietro Vacchelli, gestito dalla Cooperativa Gamma, risultato di un’evoluzione di vari mercatoni con i cestoni, nati circa 20 anni fa per aiutare persone in situazione di povertà. “Per sostenere la crisi, quando molti negozi hanno iniziato a chiudere, abbiamo iniziato a pensare a come modificare la nostra offerta. Così, è nato il negozio, com’è ora. Un luogo che possono frequentare tutti: dal medico, all’avvocato, alla casalinga.”, racconta Chiara Persico, vicepresidente del Gamma.
In negozio, la moda è sostenibile. I cittadini donano i capi che non utilizzano. Questi, vengono selezionati e igienizzati; i più decorosi rivenduti, mentre gli altri vengono donati a realtà del territorio che si occupano di povertà. Il ricavato viene reinvestito dalla Cooperativa in progetti che coinvolgono bambini, ragazzi e adulti con problematiche di salute mentale.
È soprattutto grazie ai donatori che l’attività riesce a sostenersi, ma anche il lavoro dei volontari è fondamentale, perché aiutano nella vendita e nello smistamento degli abiti. “Tra le volontarie si sono creati dei rapporti, quindi anche per loro diventa un modo per stare con altre persone in sicurezza. Un aspetto che, soprattutto in questo periodo storico, non è da sottovalutare”, continua Chiara Persico.
Nel periodo di covid, infatti, “Vesti e Rivesti” non si è fermato. Il negozio è stato chiuso certo, rispettando le disposizioni, ma le addette al negozio hanno continuato ad essere operative nel magazzino per sistemare i capi, in modo che fossero pronti per la ripartenza, in sicurezza. Con la pandemia, sono cambiati i giorni in cui il negozio riceve i capi donati (martedì, giovedì mattina e mercoledì pomeriggio) e le modalità (in sacchi sigillati), ma non il flusso di clienti e di abiti.
“È proprio difficile dire la quantità di capi che raccogliamo, perché sono davvero tanti. Facendo una stima, direi circa 1000 pezzi a settimana. Rispetto agli anni passati, gli abiti sono più curati, di marca, quindi molti possono essere rivenduti”, specifica Mariateresa, che gestisce il negozio e allestisce le vetrine, vera e propria colonna portante dell’attività. E in un periodo in cui molte realtà offrono ormai la possibilità di donare vestiti usati, la scelta di Vesti e Rivesti ha una motivo in più: “perché si crede nel progetto, al di là del riuso, che ormai fanno in tanti. Si tratta di un progetto ampio, che prevede anche il sostegno di persone fragili, come la signora Maria”, commenta la vicepresidente del Gamma.
Maria, attualmente assunta regolarmente, è un esempio concreto del progetto di inclusività sociale. Il suo reinserimento in un contesto lavorativo, le ha dato una nuova opportunità. Rapportarsi con altre persone e aiutare in modo concreto nello smistamento degli abiti e nell’allestimento del negozio, le ha permesso di aumentare la propria autostima e ricominciare a prendersi cura di se stessa. Inizialmente, interagiva solo con Mariateresa, in seguito, con le volontarie e ora anche con i clienti in modo autonomo. “Ho imparato a volermi bene. Lavorare qui è stata per me una rinascita” , ci ha detto Maria. Inoltre, ha potuto reinventarsi, sviluppare competenze professionali in un ambito lavorativo lontano dal precedente, sperimentando nuove attitudini.
“Il negozio mi piace. C’è bisogno di molta creatività, perché ogni giorno c’è qualcosa di nuovo. Ci impegniamo nella realizzazione di abbinamenti, nell’allestimento delle vetrine e nella disposizione dei colori all’interno, perché l’occhio vuole la sua parte!”, ci racconta. E l’impegno viene ripagato dai complimenti dei passanti e dall’entusiasmo dei clienti. Proprio questa settimana, una passante si è fermata per fare i complimenti: “Bellissime vetrine! Altro che boutique!”.
Moda Primavera-Estate 2021
Approfittando dell’esperienza di Mariateresa, abbiamo pensato di farci consigliare qualche abbinamento presente in negozio adatto alla bella stagione, in linea con le tendenze di quest’anno.


