Agenda 2030, obiettivo “Uguaglianza di genere”. “Fondamentale la collaborazione tra cooperative e realtà socie”

 

“Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”. E’ l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 per la quale abbiamo coinvolto la cooperativa socia Cosper, molto attiva nell’ambito della prevenzione e il contrasto delle violenze contro le donne ed ente della Rete territoriale antiviolenza. Cosper, infatti, gestisce una Casa Rifugio a indirizzo segreto (ne abbiamo parlato qui) e fornisce accompagnamento educativo e pedagogico in diversi contesti per conto dell’Associazione di Volontariato A.I.D.A., della Società Centrale Femminile San Vincenzo di Cremona e in sinergia con i Servizi Sociali Territoriali.

 

Anche nel nostro territorio, la violenza di genere è ancora presente e, per questo, l’obiettivo 5 assume una particolare rilevanza. “Continuano ad arrivare richieste di presa in carico dai Servizi Sociali o segnalazioni da AIDA. Abbiamo avuto un leggero calo all’inizio della pandemia dovuto al maggior controllo da parte dei partner o familiari, ma poi le richieste di aiuto sono di nuovo incrementate, grazie anche ad un lavoro di sensibilizzazione e della creazione del numero unico 1522”, ci spiega Lorenzo, coordinatore ADM cooperativa Cosper.

Cosper con quali forme di violenza è venuta a contatto? “Purtroppo ancora troppo spesso, anche nel nostro territorio, si considera quella fisica (o sessuale) come unica forma di violenza. Mentre, quasi sempre, le varie forme di violenza che incontriamo viaggiano insieme; alla violenza fisica si sommano ad esempio quella psicologica ed economica”, continua Lorenzo. Un altro tipo di violenza, spesso sottovalutato, ma in realtà strettamente collegato, è la violenza assistita, a cui sono sottoposti i figli delle donne vittime di violenza. Per questo, nella Casa Rifugio vengono ospitate anche madri con i propri bambini ed entrambi sono seguiti da personale competente.

Un tema evidenziato dall’obiettivo 5 è l’occupazione femminile e l’equa possibilità in termini economici e di carriera in ambito lavorativo. “Spesso le donne incontrate nei nostri percorsi non hanno un lavoro e un’indipendenza economica. Il nostro compito è anche quello di aiutarle ad acquisire le competenze minime per immettersi o re-introdursi nel mercato del lavoro”, ci spiega Lorenzo. Per questo motivo, è fondamentale la promozione di progetti dedicati all’inserimento lavorativo e all’autonomia abitativa. Alcune donne, invece, già lavorano. In questo caso, vengono aiutate nella richiesta del congedo INPS dedicato alle donne vittime di violenza. Un permesso che prevede alle dipendenti un’astensione di massimo 90 giorni in un arco temporale di 3 anni.

Come Consorzio, continueremo a favorire, promuovere e consolidare sinergie per aiutare le donne vittime di violenza e i loro figli. “E’ fondamentale la collaborazione tra le coop socie come Nazareth per le donne di origine straniera, Il Cerchio e So.Le per le pulizie e l’igienizzazione e anche le realtà del Civico81, come Mestieri Lombardia e il Poliambulatorio Cremona Welfare, a cui abbiamo spesso fatto ricorso”, conclude Lorenzo.